sabato, luglio 24, 2010

U.S.A.: la crisi investe sempre per prima la regione degli Appalachi


Il Sud-Est degli U.S.A.: Alabama, Carolina del Nord, Carolina del Sud, Georgia, Kentucky, Maryland, Mississippi, Ohio, Pennsylvania, Stato di New York, Tennessee, Virginia, Virginia Occidentale

Scorci architettonici che non assomigliano affatto all'America del Nord come noi la conosciamo dalla tivù; facce smagrite che sono un'unica smorfia di delusione cocente; negozi chiusi, bidoni che a notte bruciano e interi quartieri dove sembra regnare il coprifuoco: proprio come al tempo della Grande Depressione, un'ombra gigantesca e putrida è calata sulla regione degli Appalachi. La polizia dei vari Stati Federali fa quel che può per salvare le apparenze, togliendo dalla circolazione qualche hobo, qualche wino e tutti gli altri vagabondi a portata di tiro; ma i senzatetto, i desperados, sono troppi, e ormai quella che agli occhi dei ricchi è "vermaglia umana" irrompe all'aperto da ogni buco, da ogni fessura.
Se questo è il risultato dell'"American Dream" siamo proprio a posto! Se questa è l'"American Way of Life" che gli Stati Uniti vogliono imporre al resto del mondo, possiamo solo dire: "poveri noi!"

Appartamenti nel downtown di Welch, in West Virginia

Le miniere del Kentucky e della Virginia Occidentale sono i cadaveri di una società che promette tutto ma solo a pochissimi. Fabbriche abbandonate dovunque, o che, al contrario, lavorano a pieno regime continuando tuttavia a licenziare. La popolazione è diminuita non solo a causa della crescente mortalità, ma anche perché chi è giovane se ne va a cercare fortuna altrove. La California rimane il sogno di molti... Non che nell'Ovest degli U.S.A. si stia molto meglio, ma gli statunitensi di queste parti non hanno davvero più risorse e chi può, dunque, trasmigra: come quei bianchi Europeans che all'epoca dei pionieri andarono a colonizzare nuovi territori inesplorati, reinventandosi cowboys e pistoleros e depredando e trucidando gli indiani.


Foto dell'archivio Getty: New York, 30 novembre 2005. Una nuova Grande Depressione ha investito gli Stati Uniti d'America. Nell'immagine, un gruppo di disagiati sociali in fila per ricevere le giacche imbottite (un regalo dell'amministrazione della Big Apple) tramite cui dovranno cercare di resistere al gelo dell'inverno.

Memphis, Tennessee

Il vecchio ospedale di Williamson, West Virginia


La crisi del carbone e il rifiuto di Washington (sin dagli Anni Ottanta) di investire nelle più elementari infrastrutture (oltre che nella sanità e nell'istruzione), hanno messo in ginocchio l'intera regione degli Appalachi. I "baroni del carbone" e corporations assortite sono stati i beneficiari degli "incentivi" rilasciati dai governi del Kentucky e della Virginia Occidentale. In altre parole, si è fatto tanto per i ricchi ("gli amici degli amici") e nulla, invece, per la popolazione. Per le strade si incontrano individui sdentati... una grottesca abnormità per la "dorata" America, ma inevitabile: le spese dei dentisti non se le può permettere quasi nessuno. Molte persone sono anche incredibilmente emaciate: i rari grocery stores rimasti aperti fanno prezzi da paura e persino comprarsi da mangiare è un problema, soprattutto con un assegno sussistenziale di appena 200 dollari (ma molti non hanno neppure quello)... Nella contea di Harlan, Kentucky, la percentuale di persone che vivono sotto la soglia di povertà ha raggiunto il 34% (!). L'ignoranza, il fanatismo religioso e gli episodi di violenza cercano il loro pari nei Paesi del Terzo Mondo. E a tutto ciò si aggiunge purtroppo la devastazione ambientale: in parecchie città del Sud-Est degli U.S.A., l'acqua che esce dai rubinetti è inservibile persino per lavarsi, in quanto altamente contaminata.




Links di approfondimento:

  • The social crisis in Appalachia (by Naomi Spencer)
  • Part 2: An epidemic of ill health among the poor
  • Poverty Keeps Growing in the U.S.; The Media is Blind to Report on It
  • Nearly 10% of US population relies on food stamps
  • “Socialism” No Longer a Dirty Word

  • sabato, luglio 10, 2010

    Ricevo e volentieri diffondo

    per tu Peter

    caro Peter,

    sono "sophie" la pazza di berlusconi, ecco perche io sogno de lui: ecco 4 anos, mi padre e morto, lui era tutto per mi, durante 8 mezzo io pensa solo a morire, ma quando ho vedo le viso simpatico di SILVIO, lui ma rida la voglia di vivere, purtropo e berlusconi che non poso al meno abbracciare una volta, sono ebreo, forse lui e antissemitta? mi non sono communista, e altra, sono per che esiste piu "povero" e anormale al 2009 essiste povero, che soppravivere come mi per mangiare, una vergogna, ma tutto politico destra, sinistra, e putrefazione, salva forse Obama, lui io credo che e vero, intelligente, gentlemen, tutto altra si prene per "dio"! e la ragione per la quale non votare piu, non il diretto de loro parlare, vedere, come berlusconi che vorrei una volta abbracciare,anche, non credo al "dio", ma tutto e spirituale, sguardo, ecco uno anno al aprile 2008, il popolo votare berlusconi-fini=cattivo, e ieri al compleanno de la victoria, "dio e collera" per abbruzza, purtropo per le gentes certo, ma essiste molto gentes cattivo, dunque, essiste giustizia divina, che uno bacio tra una vita? che 10-15 minuta a una vita? mi avrei fa piacere di incontrare berlusconi, e basta, ma come non sono importante, ricco, non l'interresse, e molto cattivo, ecco Peter, io voglio soltanto te dire la ragione per la quale berlusconi m'attira, non sono innamorata, soltanto attira, ciao, scrito mi quando tu voglio, e scusami de mi italiano,

    sophie orenbuch