sabato, dicembre 06, 2008

Crisi in Zimbabwe: imperversa il colera

Nello Zimbabwe la situazione peggiora, eppure prosegue l'indifferenza del Primo Mondo verso ciò che succede in questa parte dell'Africa (vedi articolo "Cholera crisis in Zimbabwe") così come verso tutte le devastazioni che affliggono il Nord Kivu (Rep. Dem. del Congo), Eritrea, Somalia, ecc.


Nove mesi sono trascorsi dalle ultime elezioni nazionali, e nello Zimbabwe si è assistito a un impoverimento impressionante della popolazione (l'inflazione è da record mondiale: il governo sta per introdurre banconote da 200 milioni di dollari, dal valore di appena 20 US-dollari), a soprusi dell'esercito (cittadini picchiati a morte per strada) e ora anche all'epidemia di colera che, come tutte le epidemie, non conosce confini e ha finito per colpire le zone limitrofe di Botswana e Sud Africa.


Le Nazioni Unite hanno convocato una riunione straordinaria del loro Consiglio di Sicurezza per decidere sul da farsi. Ma, come al solito, per molti innocenti la decisione arriva troppo tardi.


Dopo il Segretario di Stato americano Condoleeza Rice, ha alzato la voce anche il Primo Ministro britannico Gordon Brown: "Enough is enough. Mugabe deve andarsene".


Peccato che le belle parole da sole non bastino. Occorre inviare aiuti - urgentemente! - e aumentare la pressione sul dittatore perché, per davvero, sgombri il campo... prima che succeda di peggio.


Donne e bambini attingono acqua da una fonte contaminata


La situazione nello Zimbabwe è sintomatica della crudeltà del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale. Il "ricco" Occidente voleva la globalizzazione e, ora che la Terra è globalizzata (vale a dire: colonizzata dalle multinazionali), occorre che si prenda le sue responsabilità. Le nazioni che governano le sorti del mondo non possono continuare a rimanere impassibili di fronte a quest'altro dramma di immani dimensioni. Deve finire lo sciacallaggio sul Continente Nero, e non basta certo una vigilanza alla buona delle vicende interne di quei Paesi per calmare il proprio senso di moralità. A criminali come Robert Mugabe dovrebbe essere impedito già in partenza l'accesso ai canali del potere.


Secondo l'Ufficio per la Coordinazione degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite, 600 sono le vittime del colera (la cifra è di questa mattina) e il distretto più colpito è quello di Harare, capitale dello Zimbabwe.


Fa rabbia tra l'altro il "cauto" immobilismo degli Stati confinanti. Soltanto lunedì il Sud Africa invierà una sua delegazione per "vedere come poter aiutare con cibo e assistenza medica". Perché lunedì? Perché non subito?


Purtroppo, l'unica organizzazione che agisce in maniera effettiva resta Medici Senza Frontiere, che ovviamente fa solo quel che può e dove può (ricordiamo che i suoi volontari hanno dovuto lasciare Lampedusa, dove prestavano aiuto ai fuggitivi, perché il governo italiano non ha prolungato loro il permesso per continuare ad operare sul piccolo avamposto del "dorato" Settentrione). Ma l'Africa, questo di per sé stupendo "pianeta nel pianeta", in parte ancora da scoprire, avrebbe bisogno di misure profilattiche e non di cure a posteriori.


Potenti della Terra, dov'è la vostra coscienza, se ancora sapete cosa sia?

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