martedì, aprile 29, 2008

Luca Toni: dopo il Bayern, torno nella Serie A

  Dice di voler tornare in Italia Luca Toni, ma solo dopo che sarà scaduto il suo contratto con l'FC Bayern. E ciò accadrà soltanto nel 2011. E' difficile che la società di Monaco di Baviera lo lasci andare prima del tempo, anche perché la squadra sembra poter vincere solo quando gioca il bomber italiano. 

Finora Toni ha segnato nella Bundesliga 36 goals in 42 partite.

In Italia vuole tornare per raggiungere quota 100 nella classifica dei cannonieri della Serie A. Per adesso è a 91 reti...
 

domenica, aprile 27, 2008

Austria: ventiquattro anni di sequestro e incesti, arrestato padre

E' una vicenda che ha dell'incredibile e deve farci riflettere sul significato di "oscurantismo": a quanto sembra, difatti, il Medio Evo è oggi. I cuori di nostri molti contemporanei sembrano offuscati dalle tenebre.
I personaggi principali: Elisabeth Fritzl, 42 anni; suo padre Joseph Fritzl, 73; la madre Rosemarie; e la figlia 19enne di Elisabeth, Kerstin.
Il luogo: la cittadina di Amstetten, in Austria, Paese dove neanche due anni fa fu svelato il caso, per certi versi analogo, della giovane Natascha Kampusch, prigioniera per otto anni di uno spasimante-aguzzino, Wolfgang Priklopil (poi suicida).

Da ventiquattro anni Elisabeth Fritzl viveva da reclusa in uno scantinato senza finestre, dove il padre abusava di lei regolarmente. La "coppia" ha messo al mondo ben sette figli, uno dei quali morto subito dopo il parto. Dal lontano 1984, Elisabeth non vedeva la luce del sole. Suo padre è stato arrestato ieri sera e si è chiuso in un mutismo totale, mentre la povera donna e cinque dei sei figli nati dall'incesto forzato con il genitore - in tutto tre maschi e tre femmine compresi fra i 5 e i 19 anni - sono stati affidati a un'equipe di psicologi. La sesta figlia, Kerstin, 19 anni, la maggiore, è invece ricoverata in gravi condizioni all'ospedale con una malattia di cui non è stata rivelata la natura, e sta "lottando con la morte".

Proprio Kerstin ha permesso di levare il velo sulla vicenda: la figlia maggiore di Elisabeth e del 73enne Joseph è stata accompagnata e lasciata all'ospedale di Amstetten lo scorso fine settimana perché in preda a sintomi gravi. I medici dell'ospedale hanno chiesto di parlare con la madre della ragazza, che secondo la versione fornita da Joseph era scomparsa nel 1984 e si riteneva fosse caduta nelle mani di una setta. A quel punto il padre ha fatto "ricomparire" la figlia dicendo a sua moglie Rosemarie (apparentemente ignara del sequestro e dell'incesto) che Elisabeth aveva deciso finalmente di tornare a casa.

Ma Elisabeth ha raccontato alla polizia di aver subito le attenzioni sessuali del padre fin da quando aveva 11 anni e di essere stata attirata dal lui nello scantinato quando ne aveva 19, il 28 agosto del 1984. Lì, il genitore l'ha drogata e ammanettata, per poi abusare di lei.

I due figli più grandi, attualmente di 19 e 18 anni, e il più piccolo di cinque, sono sempre rimasti con lei dentro la cella, mentre gli altri tre sono stati adottati dal padre, che li faceva trovare alla moglie Rosemarie davanti alla porta di casa con una lettera "anonima" nella quale si spiegava che Elisabeth non era in grado di occuparsene.

Joseph, portava loro, giù in cantina, cibo, acqua e vestiario, ma i figli incarcerati con Elisabeth non hanno mai visto il sole o ricevuto alcuna istruzione. Il settimo figlio, gemello di uno dei sei sopravvissuti, quando morì, poco dopo il parto, fu portato via dal padre che ne bruciò il cadaverino, secondo quanto riferito da Elisabeth.

sabato, aprile 26, 2008

Per chi ama leggere in francese

Aperto un nuovo negozio online di libri, in collaborazione con Amazon.fr

Numerose categorie disponibili, dai "livres pour les enfants" ai bestsellers attuali, dai romanzi a sfondo storico ai classici della filosofia, dai manuali tecnici ai libri umoristici.

 

Il nome del negozio è

Au Simulachre de Esperance.

 

Buona lettura!

venerdì, aprile 18, 2008

E' uscito 'Short Stories' n. 4

Questo numero (il secondo della nuova serie) è dedicato a "Le fiabe del futuro".

 

Short Stories è disponibile per l'acquisto sia come libro stampato (€ 14.50), 208 pagine, copertina a colori, dimensione 15.2 x 22.9 cm, rilegatura termica con costa rigida, oppure in formato PDF (€ 7) da scaricare.
Per acquistare Short Stories l'indirizzo è

stores.lulu.com/edizioniscudo,

dove è anche possibile vedere un'anteprima delle prime otto pagine.
Si paga Short Stories direttamente tramite carta di credito (Visa o Mastercard) oppure tramite PayPal sempre sul sito di lulu.com.

martedì, aprile 15, 2008

Addio a Marisa Sannia

Era il tempo della tivù in bianco-e-nero quando lei ci fece innamorare cantando "Casa bianca", un brano di Don Backy. "Casa bianca", che in quel Festival di Sanremo del 1968 fu interpretata anche da Ornella Vanoni, arrivò al secondo posto.


 Aveva una voce assolutamente unica e bellissima, un viso incantevole o - come si dice - "acqua e sapone" - e un fisico longilineo (Marisa giocava a pallacanestro in una squadra femminile di Cagliari). Nel "libro degli ospiti" del sito della cantante si può leggere una testimonianza di Sergio Endrigo:


<<Verso la fine del '67 chiedemmo a Marisa se aveva voglia di andare a Sanremo. Lei rispose che assolutamente non ci voleva andare. E così io andai a Cuba e Bacalov in Argentina. Quando tornammo, ci fu una sorpresa: Marisa andava a Sanremo con "Casa bianca". A me e a Bacalov la cosa non dispiaque affatto anche se la canzone era di Don Backy.

Ma un dirigente della Fonit-Cetra (non ricordo il nome) disse che per fare i produttori era necessario scivere le canzoni per l'artista. Era la Fonit-Cetra... E così chiudemmo il rapporto di lavoro con Marisa, ma io e lei diventammo amici.

Era il 1968, io vinsi a Sanremo con "Canzone per te" insieme a Roberto Carlos e Marisa arrivò seconda con la Vanoni.

Quando poi Marisa passò alla CGD, nel suo primo LP cantò delle mie canzoni del passato, compresa "Mani bucate" che cantò anche nel 2001 quando il premio Tenco mi fece un grande omaggio alla carriera. Lei cantò insieme a Paoli, Lauzi, Jannacci, Tosca, Cammariere, Caposela e altri.

Quando ero il produttore di Marisa, dal '66 al '67, un settimanale scandalistico pubblicò alcune foto mie e di Marisa dicendo che l'allieva era innamorata del maestro... Ma la settimana dopo Stop smentì la storia e tutto finì li.

Da poco è uscito il suo nuovo disco Nanas e Janas, è veramente bello.>>


L'ultimo suo lavoro (di prossima uscita) è Rosa de papel, recital-concerto dedicato alla vita e alla poesia di Federico Garcia Lorca, cui ha dedicato gli ultimi anni e presentato l'estate scorsa a Roma.




Una lunga carriera in breve


Marisa Sannia nasce a Iglesias (Cagliari) il 15 febbraio 1947. Ancora oggi è una delle cantanti più collezionate e ricercate. La personalità complessa ed i molteplici interessi sono testimoniati dall'attività agonistica (ancora giovanissima) nella squadra del Cus Cagliari, dove si mise in luce per le spiccate doti atletiche, doti che le permisero di diventare una delle migliori cestiste di quegli anni e di approdare alla nazionale maggiore.


Esordì nel mondo della musica leggera nei primi anni '60 insieme a I Principi, un gruppo di Cagliari con il quale si esibiva prima di intraprendere la carriera solista. L’occasione le fu offerta dalla partecipazione ad un concorso di voci nuove, nel 1965 ad Iglesias, dove si classificò seconda con il brano di Adamo “Perduto amore”. La svolta decisiva per Marisa Sannia fu un concorso indetto dalla Fonit Cetra, che le permise di ottenere un contratto con la casa discografica torinese di ben quattro anni. Sergio Endrigo e Luis Enriquez Bacalov ascoltando la voce della giovane interprete durante un'audizione, decisero di diventarne i produttori: il primo 45 giri fu “Tutto o niente” (il retro “Dai” fu composto da Bruno Canfora). Il debutto televisivo avvenne in occasione della trasmissione Scala reale nell'ottobre del 1966, dove la Sannia ottenne giudizi favorevoli sia dalla critica che dal pubblico. Seguirono altri successi come “Una cartolina”, ”Sono innamorata (ma non tanto)” e “Sarai fiero di me”, brano che ottenne il premio della critica discografica e che conquistò il terzo posto nella “sezione giovani” al Festivalbar del '67.


La televisione contribuì ben presto alla sua popolarità. Nel 1967 partecipò al programma condotto da Pippo Baudo Settevoci, dove vinse per sette puntate di seguito: il pubblico apprezzò oltre che la bella voce e la garbata espressività, anche la semplicità e il suo viso “pulito”. La consacrazione definitiva arrivò nel con il secondo posto del Festival di Sanremo raggiunto insieme a Ornella Vanoni con “Casa bianca”, il cui testo simboleggia le ambivalenze squisitamente adolescenziali, tra la paura/bisogno di crescere e il timore di abbandonare la sicurezza dell'infanzia. Il brano fu inciso anche dallo stesso autore - Don Backy - e, in francese, da Dalida, ma l'interpretazione della Sannia risultò la più apprezzata dal pubblico.


Le oltre 500mila copie vendute furono la conferma del grande riscontro ottenuto, sull'onda del quale la Fonit Cetra emise, nell'estate seguente, il suo primo 33 giri che, oltre a canzoni già precedentemente edite su disco singolo, conteneva diversi brani incisi per l'occasione. La crescente popolarità aprì a Marisa Sannia le porte del cinema, come spesso avveniva per i cantanti più celebri del momento. Girò da co-protagonista il film Stasera mi butto insieme a Giancarlo Giannini. Sul finire dell'anno incise “Io ti sento”, un brioso brano di Armando Trovajoli, colonna sonora della commedia di Dino Risi Straziami ma di baci saziami.


Il ‘68 si concluse con la partecipazione a due importanti manifestazioni: Il Festival internazionale di musica leggera di Venezia con il brano “Non è questo l'addio” e Canzonissima, dove Marisa Sannia, con “Una donna sola”, entrò nella rosa dei dodici semifinalisti. All'inizio del 1969 la cantante firmò un nuovo contratto discografico con la Cgd. Alla manifestazione Una canzone per l'Europa a Lugano, dove la Sannia rappresentava l'Italia, viene presentata “La compagnia”, di Mogol e Carlo Donida, che piacque anche a Lucio Battisti che successivamente la inserirà in un suo album  (e che di recente è stata riproposta da Vasco Rossi).


Nello stesso periodo Marisa Sannia canta Sergio Endrigo e le sue canzoni e la finale di Canzonissima, dove presentò "La primavera", composta da Don Backy. Tra gli altri brani del 1969: “Una lacrima” - che riscosse un ottimo riscontro commerciale - e “La finestra Illuminata”, semifinalista della Canzonissima del '69-'70.


Al Festival di Sanremo tornò nel 1970 (in coppia con Gianni Nazzaro), nel 1971 (con Donatello) e l'ultima volta nel 1984 con "Amore, amore".


In seguito si affidò ancora una volta al duo Endrigo-Bacalov che composero per lei "La mia terra", quindi la partecipazione al 33 giri L'arca, raccolta di brani per bambini scritti da Vinicius De Moraes e, nel 1973, la pubblicazione di Marisa nel paese delle meraviglie, un disco con canzoni tratte dai film di Walt Disney. In questo stesso periodo la casa discografica Emi pubblicò il 45 giri "Un aquilone", il cui retro "Il mio mondo, il mio giardino" porta la firma di Francesco De Gregori, Amedeo Minghi e Edoardo De Angelis.


Dopo la musica e il cinema, Marisa Sannia intraprese un'altra esperienza artistica: il teatro. Il debutto avvenne nel 1973 con l'interpretazione di Giovanna D'Arco nel musical di Tony Cucchiara Caino e Abele, cui fece seguito Storie di periferia del 1975, sempre con la compagnia di Cucchiara e, nel 1995, Le memorie di Adriano, testo tratto da un racconto di Margherite Youcenar, insieme a Giorgio Albertazzi per la regia di Maurizio Scaparro.


 Nel 1976 il debutto come cantautrice con l'album La pasta scotta mentre gli anni '80 si aprono con una piccola apparizione nello sceneggiato televisivo George Sand diretto da Giorgio Albertazzi, cui segue una partecipazione al film di Pupi Avati Aiutami a sognare con Mariangela Melato e Antony Franciosa.

 

L'amore per la poesia e la riscoperta delle radici linguistiche sarde la portano agli inizi degli anni Novanta ad accostarsi ad alcuni poeti sardi come Antioco Casula, Francesco Masala e Antonio Canu, sui testi dei quali elabora e compone melodie che danno vita a Sa oghe de su entu e de su mare ("La voce del vento e del mare", 1993), Melagranada (1997) e Nanas e Janas (2003).


Nell'ottobre del 2001 partecipa al tributo a Sergio Endrigo nell'ambito del Premio Tenco, dove accompagnata da due musicisti e dalla sua chitarra interpreta i brani "Mani bucate" e "Melagranada ruja". Negli ultimi anni Marisa Sannia ha dedicato il suo tempo allo studio di Federico Garcia Lorca, lasciando in eredità un lavoro di canzoni originali cantate in spagnolo che saranno pubblicate in Rosa de papel, un album postumo (curato graficamente dalla stessa cantante), che costituirà il suo testamento artistico e che ha anche avuto un'anteprima la scorsa estate al Malborghetto Roma Festival


Vai al sito di Marisa Sannia

venerdì, aprile 11, 2008

Lago andino svuotatosi in pochissimo tempo

Completamente prosciugato, nel corso di pochissime ore, il lago andino Cachet 2, situato nella Patagonia cilena. Lo specchio d'acqua, che conteneva 200 miliardi di litri, si è improvvisamente svuotato nella notte tra domenica e lunedì, come conferma il Centro studi scientifici di Valdivia. A provocare il fenomeno è stato lo scioglimento, causa le alte temperature, del ghiaccio che bloccava un tunnel sotterraneo. Lo scorso anno, nella stessa zona, era scomparso il lago Témpanos, di 1,8 kmq.


lagocyber_300 Questi fenomeni sono da imputarsi a rivolgimenti naturali forse non direttamente collegati al cambiamento globale del clima, ma è bene tenerli d'occhio, perché spesso c'è anche la mano dell'uomo. Ne sa qualcosa l'ecologista Fred Pierce: "Il posto più tragico che ho visto è la Repubblica del Karakalpakstan, in Uzbekistan. Lì c’era il grande lago di Aral, ora non si vede una goccia d’acqua per decine di chilometri: tutto prosciugato per irrigare i campi di cotone, quel cotone che non serve più per le uniformi dell’Armata Rossa, ma per le maglie che acquistiamo nei centri commerciali. Ogni volta che noi europei compriamo un abito, inconsapevolmente contribuiamo a questo scempio".

mercoledì, aprile 09, 2008

Assassinato scrittore bulgaro di 'noir'

Georgi Stoev, autore di vari libri sul crimine organizzato in Bulgaria, è morto dopo essere stato ricoverato in ospedale per un colpo d'arma da fuoco alla testa.


 


"Sento che sta per succedere qualcosa" aveva detto l'altro ieri, prima di uscire verso le 12 e 30 dal Klara Cafe, nel centro di Sofia. Subito dopo, l'attentato mortale.

I due aggressori sono fuggiti nel traffico dell'ora di punta. Stoev, trasportato al Pirogov Emergency Institute, è spirato alle 19 e 20.


I media bulgari riportano che lo scrittore è stato probabilmente vittima di una vendetta. Lui stesso aveva raccontato di aver fatto parte della mafia durante "i selvaggi Anni Novanta", quando i neo-oligarchi si spartivano le ricchezze del paese insieme ad agenti segreti dell'ex regime comunista. Aveva testimoniato in diversi processi e temeva di essere eliminato; per questo si era più volte offerto spontaneamente ai giudici per fare altre rivelazioni sul traffico di droga e sui killer a pagamento (in Bulgaria gli omicidi di imprenditori, parlamentari, esponenti di bande rivali, giornalisti e persino di gente dello spettacolo avvengono a cadenza quasi giornaliera). Ma la giustizia bulgara, insieme al mondo politico, è un unico ginepraio di corruzione e scandali, e il 35enne Stoev è stato lasciato senza alcuna protezione. 


"A uccidere Georgi è stato uno dei suoi personaggi" ha dichiarato l'editore Nedjalko Nedjalkov.


Tra i romanzi di Stoev, BG Godfather (Il padrino bulgaro) e la serie sugli "assicuratori" della mafia VIS e SIK. Dodici giorni fa lo scrittore era intervenuto a un talkshow politico; la moderatrice ha collegato l'omicidio con la partecipazione di Stoev al programma. 


 

Tutte le liste elettorali

Sono state presentate le liste elettorali di tutti i partiti che parteciperanno alle elezioni 2008. Eccole, regione per regione:

http://www.repubblica.it/speciale/2008/elezioni/liste.html

lunedì, aprile 07, 2008

Next

(2007; nelle sale italiane dall'aprile 2008)



Tratto dal racconto "The Golden Man" (1954!) di Philip K. Dick, il film vede come protagonista un Nicholas Cage molto convincente nei panni del chiaroveggente Chris Johnson. Chris è capace di prevedere il futuro, anche se per soli due minuti, e sfrutta tale facoltà professionalmente, esibendosi a Las Vegas come "mago". Quando l'America viene minacciata da terroristi stranieri, questo schivo individuo viene contattato dall'FBI, e più precisamente dall'agente Callie Ferris (Julianne  Moore), la quale ha scoperto le particolari capacità di Chris in seguito a un contrattempo avvenuto in un casinò.


Sulle prime lui si rifiuta di aiutare le autorità a localizzare l'ordigno atomico, ma poi, anche per salvare la vita di Liz (Jessica Biel), accetta di partecipare alla rischiosa operazione.


La regia è di Lee Tamahori (Once were Warriors, Scomodi omicidi, L'urlo dell'odio, Nella morsa del ragno, 007 - La morte può attendere, xXx 2: The Next Level) e tra gli attori fa un'apparizione il vetusto e ormai malandato Peter Falk.


Pur non avendo ancora letto il racconto di Dick (in Italia pubblicato negli Anni Ottanta su un'antologia di Urania dal titolo Piccola Città), possiamo affermare che questa è forse la migliore trasposizione cinematografica di un'opera del celebre scrittore-temponauta. La fantascienza qui si limita alle doti extrasensoriali di Johnson/Cage; il resto è thriller, di una sorprendente attualità data la paranoia - non solo americana - di possibili attentati nucleari. Gary Goldman si riconferma sceneggiatore d'eccezione: la tensione infatti rimane sempre alta, anche se, fedelmente allo spirito di Philip K. Dick, nella storyline sono stati inseriti un paio di riflessioni filosofico-esistenziali e altrettante scene cariche di poesia.


Da vedere!

domenica, aprile 06, 2008

William Boyd

Terminato l'essay online su William Boyd, scrittore assolutamente da (ri)scoprire.

L'autore di Inquietitudine, Brazzaville Beach, Un pomeriggio blu, Le nuove confessioni ecc. viene pubblicato in Italia da Frassinelli e Neri Pozza.

Il sito a lui dedicato contiene tra l'altro un elenco dei suoi lavori nel mondo del cinema e della TV.