giovedì, agosto 16, 2007

Trent'anni fa moriva Groucho Marx

 Julius Henry Marks


"Naturalmente nella vita ci sono un sacco di cose ben più importanti del denaro. Ma costano un sacco di soldi!" Non è una battuta di Woody Allen, ma di Groucho, uno dei quattro Fratelli Marx, i comici surreal-demenziali che, tra i tanti meriti, ebbero quello di essere tra i primi a saper cavalcare il cinema sonoro. Julius Henry Marks (questo il suo vero nome) nacque il 2 ottobre del 1890 in quella che diventerà ben presto la famiglia più famosa - nonché più numerosa - della storia del cinema. Il clan dei Marks, in arte Marx, era composto, oltre che da lui, da Leonard detto Chico (1887-1961), Arthur detto Harpo (1893-1964), Milton detto Gummo (1894-1977) e Herbert detto Zeppo (1901-1979). 



Minnie Schönberg, la loro efficiente madre oriunda tedesca, li fece esibire tutti insieme negli anni Dieci, ma rimasero in quattro negli anni Venti dopo il ritiro di Gummo. Il quartetto comico subito impose a Broadway la sua comicità anarcoide, specie in commedie musicali come The Cocoanuts (Il ladro di gioielli; 1925) e Animal Crackers (1928), che diventarono altrettanti film rispettivamente nel 1929 e nel 1930. Harpo si munì di un'arpa, Chico di un piano, Groucho di una chitarra e Zeppo di un sassofono, e i Marx Brothers fecero del 'nonsense' e della rivolta contro tutto e tutti il loro stile scatenato e fracassone. Esempi: Monkey Business (Quattro folli in alto mare; 1931), Horse Feathers (I Fratelli Marx al college; 1932) e Duck Soup (1933), efficace satira contro il potere che la nostra RAI trasmise negli anni Settanta con il titolo La guerra lampo dei Fratelli Marx.



Dopo il forfait di Zeppo, i fratelli caratterizzarono ancor più i loro ruoli: Harpo, muto, si dava solo a melodie ma sempre con le enormi tasche piene di sorprese, Groucho era invece l'affabulatore e il dissacratore per eccellenza e Chico (che in originale parla con un accento italianeggiante) il mediatore delle situazioni surreali generate dai tre. Arrivarono poi altri film pieni di fulminanti gag come Una notte all'Opera (1935), Un giorno alle corse (1937) e I cowboys del deserto (1940). Ma, dopo l'inaspettato fallimento de Il bazar delle follie (1941), i Marx decidono di dividersi. Chico e Harpo si esibiranno, spesso in coppia, in diversi spettacoli teatrali e nei night club, mentre Groucho si darà da fare con qualche partecipazione radiofonica. Ingombranti baffi dipinti, occhialetti da intellettuali e sigaro di ordinanza (una maschera che Woody Allen amava, tanto da riprenderla in Prendi i soldi e scappa e in Tutti dicono 'I love you'), Groucho fu in realtà il vero leader dei Fratelli Marx. I calembours, i giochi di parole, le barzellette triviali e non raramente scurrili erano quasi tutti farina del suo sacco. "Questi sono i miei fermi principi, se non vi piacciono... beh, ne ho altri!"



Autore teatrale in proprio, prese parte dopo la scissione del gruppo a diversi film, tra cui La bionda esplosiva (1957) di Frank Tashlin, e si riciclò divenendo presentatore del riuscitissimo quiz televisivo You Bet Your Life, nel quale riversò sugli ospiti di turno le sue battute velenose. You Bet Your Life è ancora oggi un 'cult'. Il suo grande amore per la musica (i Marx Brothers cominciarono come musicisti prima di darsi al vaudeville) lo rese anche estemporaneo cantante: celebre la sua versione della canzone "Lydia the Tattooed Lady". Anche se soleva scherzare sul suo rapporto con la musica: "Io suono al conservatorio. Sì, ma non mi aprono mai".


Nel 1974 ricevette un premio Oscar alla carriera.


Morì a Los Angeles il 19 Agosto 1977. "Per favore accettate le mie dimissioni: non voglio far parte di un club che persiste a volermi accettare come membro."



Sulla sua tomba si legge questo epitaffio: "Scusate se non mi alzo".

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